Campanelli d’allarme: a Firenze la collezione più grande del mondo

Scommetto che nessuno di voi ha mai pensato da dove arriva il nome italiano “campana”. Qual è la sua origine? Dunque, il nome italiano deriva dal latino vasa campana, ovvero un’espressione che indicava dei catini emisferici inizialmente realizzati in bronzo e poi in terracotta, prodotti nella zona di Napoli che appunto si trova in Campania. Semplicemente per similitudine di forma anche la campana che suona fu chiamata come il vaso.

Le campanelle e le campane hanno espletato molte funzioni nella loro storia; si va da utilizzi religiosi a militari senza difficoltà. Uno dei primi collezionisti di campanelli d’allarme è Rocco Commisso, imprenditore italo americano che, come spesso accade, si è portato negli Stati Uniti un pezzo di cuore. Oggi possiede circa 5.000 campanelle e incrementa la collezione ogni settimana. Quando arrivò in Italia per acquisire la Fiorentina nell’estate del 2019, trovò sulla panchina Montella, grande appassionato proprio di campanelli d’allarme e originario della zona di massima produzione. L’amore fu immediato. Con il divorzio professionale, Montella decise di regalare a Commisso parte della sua collezione di campanelli d’allarme con un biglietto: “Spero tu possa collezionarne tanti ogni settimana” E così fu.

Ancora oggi, a distanza di un anno, non c’è settimana (a parte quelle in cui gioca la nazionale) in cui RC non collezioni almeno un campanello d’allarme. Tra l’altro, Iachini, nuovo allenatore viola, conoscendo bene la passione del proprio presidente gliene regala uno personale ogni partita.

L’intera collezione sarà esposta dal 1° novembre al 31 dicembre presso Palazzo Strozzi.






NOTA: RuttoSport è un periodico satirico, pertanto le notizie riportate sono frutto della fantasia degli autori e vanno considerate esclusivamente una lettura ricreativa. RuttoSport non è una testata giornalistica e non aspira a diventarlo. Forza Viola e sempre Juve merda!
La Redazione

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