Nuovo stadio, un progetto antico di cui si parla fin dal I° secolo a.C.

La notizia è stata diffusa solo alcuni giorni fa, ma la scoperta risale allo scorso mese di ottobre. A Fermo, già colonia romana fin dal 264 a.C. e prima ancora area proto-etrusca di cultura villanoviana, durante gli scavi per la realizzazione di un nuovo impianto calzaturiero è stata rinvenuta un’urna in pietra risalente al periodo romano, perfettamente sigillata e conservata. All’interno un antico manoscritto risalente al 50 a.C. circa, dal contenuto davvero stupefacente.

Il libro “De neo  Stadium”, ben conservato consideratà l’età, è opera di una delle più importanti personalità dell’epoca, lo studioso di architettura e di arte calzaturiera Diegus Delavallis, partito da Roma nel 59 a.C. con l’incarico di edificare la “città perfetta” di Florentia. Simbolo ed opera principale della città doveva essere lo “Stadium”, una megastruttura sulla quale l’architetto scrisse il trattato in questione. Secondo il manoscritto, il mastodontico edificio di 1000 cubiti di lunghezza per 700 di larghezza e 80 di altezza, sarebbe dovuto essere costruito in un’area mai rintracciata nonostante i numerosi scavi archeologici promossi a partire dal XVII secolo. La struttura avrebbe dovuto contenente aree per la vendita di mercanzia, arene ed altri luoghi per il pubblico svago, oltre ad uno sferisterio nel quale praticare il gioco della palla. Le uniche tracce dell’antico progetto sono state rinvenute sulle prime mappe della città redatte da amanuensi dell’epoca, tali Mattheus Raenzis e Diegus Nardellus che riportarono la dizione “stadium” in una zona esterna alla cinta muraria.

La scoperta ha messo in subbuglio tutto il mondo scientifico, retrodatando di oltre 2000 anni quello che sembrava un progetto moderno ed innovativo: il nuovo stadio di Firenze.