“La leggenda di Cuadrado e i 24 dribbling letali” – Tratto da una storia vera

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A.D. 2126

– “Nonno, in una foto a colori molto vecchia, il nostro avo Francesco era abbracciato a un signore nero e sotto c’era scritto: “Io e Quadrato”. Chi era?”

-“Ora te lo racconto, ma si chiamava Cuadrado non Quadrato. Era un giocatore di calcio sudamericano nato in Colombia nel 1988 che giocò 3 anni a Firenze dal 2012 al 2015. Quando la Fiorentina lo acquistò era un buon giocatore ma in questi 3 anni divenne il giocatore più forte del mondo. Era molto veloce e siccome la maglia della Colombia era gialla e lui nero, gli affibbiarono il soprannome di “vespa”. Nella Fiorentina disputò 2 stagioni in crescendo e disputò un mondiale con la Colombia giocando molto bene e per questo in quell’estate tutte le più grandi squadre del mondo provarono ad acquistarlo. Aveva segnato 15 reti in un solo anno e non giocava nemmeno attaccante, oltretutto a quei tempi la Colombia non era forte come adesso e trovare un colombiano forte era difficile. Quando sembrava scontato perderlo, il presidente della Fiorentina lo convinse a rimanere almeno un altro anno con un contratto da 2 milioni di euro.

Quell’anno fu incredibile. Cuadrado giocò tutte le partite ufficiali, le amichevoli, le partitelle, gli eventi benefici, il derby fiorentino e tutto il torneo di calcio saponato del Bagno Maria di Lido di Camaiore; per un totale di oltre 300 partite, tutte tranne il Memorial “Luca Calamai” perché con lui non aveva mai avuto un buon rapporto. La FGJ (Federazione Gioco Juventus) che allora si chiamava ancora FIGC, gli impose una zavorra per rendere più equilibrato il campionato e infatti lui doveva nell’ordine: obbligatoriamente mangiare un panino con lampredotto e trippa durante la chiama, indossare scarpe di legno, indossare parastinchi di ghisa, dissetarsi durante la gara con il Fernet Branca, avere un rapporto sessuale completo nell’intervallo. Tutto questo contribuì a renderlo più umano.

Nel campionato 2014/2015 segnò 108 reti e completò 95 assist (41 dei quali per se stesso) contribuendo in modo sostanziale alla vittoria del terzo scudetto. In Europa League segnò 36 reti e completò 28 assist (22 dei quali per se stesso) solo nel girone all’italiana, risultato straordinario che decretò il passaggio della Fiorentina agli ottavi di Champions League (unico caso al mondo). Nella stessa Champions League Cuadrado segnò 51 gol dei quali 42 grazie a suoi stessi assist e completò un totale di 64 assist contribuendo in modo sostanziale alla conquista della prima della 22 Champions League conquistate dalla Fiorentina nella sua storia. In Coppia Italia (vinta dalla Fiorentina) segnò 64 reti e completò 87 assist; record assoluto.

Il tutto giocando da terzino destro perché in quegli anni sembrava davvero difficile trovarne uno.

In tutto l’anno subì inoltre un totale di 2580 falli provocando 112 espulsioni e 400 ammonizioni senza mai reagire, questo fu elemento tenuto in considerazione dalla giuria che l’anno successivo gli conferì il Nobel per la Pace. Nel 2015 Cuadrado vinse ovviamente il pallone d’oro e fu l’unica edizione in cui non ci fu un secondo perché tutti votarono per lui. In quell’anno, con i suoi velocissimi e incomprensibili dribbling, provocò 164 infortuni gravi di cui 24 letali. A fine anno purtroppo la Fiorentina non riuscì a trattenerlo.

Il 1° luglio del 2015 in sede giunse un fax dall’Arabia Saudita con un offerta di 840 milioni di euro che Andrea Della Valle (all’epoca presidente) decise di accettare. Al giocatore fu offerto in ingaggio di 300 milioni di petroldollari più il sultanato del Brunei, il 2%  di accise sul rifornimento degli F35, la nuda proprietà sul primo pianeta abitabile che sarebbe stato scoperto, 1 abbonamento in tribuna coperta la Franchi e il controllo militare sul Mediterraneo. Per una società piccola come la Fiorentina quella somma fu ritenuta importante. Quei soldi servirono anche per finanziare alcune fondazioni tutt’ora attive:

“Fondazione Studi di Fattibilità Nuovo Stadio” che opera con successo da oltre 100 anni ed ha prodotto quasi 200 diversi progetti la maggior parte dei quali irrealizzabili.
“Fondazione Mario Cognigni, un cuore amico” in memoria del dirigente gigliato tragicamente scomparso il 1° luglio 2015 per un malore mentre leggeva un fax.
“Fondazione Adotta una notizia Vera per un cronista disperato” attiva tutt’oggi a sostegno dei giornalisti che si occupano di calcio mercato.

Servì inoltre a coprire parzialmente lo stadio Artemio Franchi e a renderlo nel tempo sempre più adatto al calcio moderno”.






NOTA: RuttoSport è un periodico satirico, pertanto le notizie riportate sono frutto della fantasia degli autori e vanno considerate esclusivamente una lettura ricreativa. RuttoSport non è una testata giornalistica e non aspira a diventarlo. Forza Viola e sempre Juve merda!
La Redazione

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