Crociata contro la Fiorentina

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Il reperto che vi mostriamo oggi ha davvero dell’incredibile. Si tratta di una tela di juta dipinta a carboncino perfettamente conservata e risalente all’incirca all’anno 1.129 dc. e raffigura i fondatori dell’ordine cavalleresco dei Templari.

Il ritrovamento lo dobbiamo al sig. Colin Sinclair, bracciante agricolo scozzese che, durante alcuni scavi preparatori nel suo terreno adiacente la Cappela di Rosslyn (Scozia) ha rinvenuto un monile in ferro battuto sigillato che lo ha ovviamente incuriosito. Al cospetto delle autorità si è proceduto all’apertura e all’interno sono stati trovati molteplici documenti tutti riportanti Militum Sigillum dei Pauperes commilitones Christi templique Salomonis (“poveri compagni d’armi di Cristo e del Tempio di Salomone”), più comunemente noti come Cavalieri Templari. 

Templ

L’ordine dei Templari, ufficializzato nel 1129dc con l’appoggio di Bernardo di Chiaravalle,  si dedicò nel corso del tempo anche alle attività agricole, creando un grande sistema produttivo, e a quelle finanziarie, gestendo i beni dei pellegrini e arrivando a costituire il più avanzato e capillare sistema bancario dell’epoca.

Nell’immaginario popolare la figura dei templari rimane controversa, sia riguardo al valore etico dell’ordine stesso, sia a causa di alcune leggende moderne circa una presunta prosecuzione dell’ordine, fino a ieri non comprovata da fonti storiche, mirata a perseguire battaglie e custodire segreti.

In uno di questi documenti, si riportano profezie che narrano di un “Periglioso Giglio lo cui candore sia a monito di indesiderati eventi per le predeterminato potere indiscusso“. Tale monito ritorna più volte negli incartamenti ed è da questa frase che si ipotizza inizieranno le ricerche per capire in che modo l’ordine abbia avuto nella storia un ruolo determinante nella salvaguardia del potere predeterminato.

D’altronde il giglio è una figura araldica, una delle quattro figure più popolari con la croce, l’aquila e il leone. Tra i simboli mariani per eccellenza, il giglio è divenuto a partire dal Medio Evo l’emblema della regalità. Fu usato come ornamento sui vessilli in battaglia dai Franchi (Merovingi e Carolingi). Fin qui è pura storia.

Veniamo adesso alle coincidenze. L’ipotesi più accreditata ci conduce in Italia, a Firenze per l’esattezza. Qui si ipotizza la persistenza di tale ordine e questa tela ne sarebbe la prova provata.

Qui a Firenze il Giglio è il simbolo per eccellenza, è presente sui vessilli ed è simbolo di onore e rettitudine, di lotta e contrasto al potere forte e predeterminato. Possibile che l’ordine abbia travisato  la frase “ornamento sui vessilli in battaglia DAI Franchi” con “ornamento sui vessilli in battaglia AL Franchi”   E’ ipotizzabile che i Templari, spinti da l’unico obiettivo di difendere il potere prestabilito dalla minaccia del Giglio abbiano iniziato una battaglia personale e ostinata che, tornando a ritroso nel tempo, sembra davvero ben riuscita. Ogni qualvolta si ha la sensazione di poter sconfiggere il potere ecco che entrano in azione.

Nella tela si nota anche una incredibile somiglianza tra i fondatori dell’ordine e alcuni personaggi di spicco che gravitano intorno all’ambiente gigliato. Nel rispetto delle loro identità non faremo nomi.

Ancora altri documenti sono presenti e devono ancora essere ben decifrati; non mancheremo di tenervi aggiornati.






NOTA: RuttoSport è un periodico satirico, pertanto le notizie riportate sono frutto della fantasia degli autori e vanno considerate esclusivamente una lettura ricreativa. RuttoSport non è una testata giornalistica e non aspira a diventarlo. Forza Viola e sempre Juve merda!
La Redazione

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