Mi chiamo Lorenzo Tibone e da anni opero nel giornalismo sportivo professionistico. Ho collaborato a svariate pubblicazioni, svolgo consulenza per diversi programmi TV, scrivo su uno dei maggiori quotidiani nazionali, partecipo come opinionista a programmi radiofonici. Tutto questo non per vantazione, anzi, per me è un fiore all’occhiello poter scrivere sulle pagine di RuttoSport. Con la mia rubrica CONTROFILETTO, analizzerò i fatti da un punto di vista imparziale come solo un vero giornalista sportivo sa fare.
Il pareggio contro la Roma era storia scritta. I giallorossi in crisi da settimane, la Fiorentina impelagata in una pareggite acuta. Eppure la squadra è buona, se non ottima. Ben costruita, ben bilanciata, assortita e ponderata da un mostro sacro del calciomercato italiano: Pantaleo Corvino. In pochi si possono permettere un organico come quello viola, partendo da Lafont – talento cristallino di sicuro avvenire – arrivando fino a Simeone, combattente del gol che aspetta solo di spiccare definitivamente il volo. Giocatori come Pezzella, Milenkovic, Hugo, Veretout, Muriel, nazionali azzurri come Chiesa, Benassi e Biraghi, giovani di talento come Vlahovic e Montiel. Un mix di esperienza e spregiudicatezza che non trova riscontri in Serie A. Eppure la Fiorentina si barcamena intorno al decimo posto in classifica nonostante i costanti sacrifici economici della famiglia Della Valle. Ebbene un problema c’è ed ha un nome e un cognome: Stefano Pioli. Se una colpa si può dare a questa proprietà è quella di non saper scegliere gli allenatori. Ci ricordiamo tutti di Prandelli che, dopo aver mostrato la sua faccia d’angelo, andò a trattare con la Juventus spiazzando proprietà e dirigenza. Stesse delusioni da Montella e Sousa che, dopo aver ottenuto buoni risultati, hanno svelato i loro avidi progetti di ingorda cupidigia. Vere e proprie mazzate per i Della Valle, ogni volta presi in giro da biechi personaggi solo per il troppo amore verso la maglia viola. Da Pioli un comportamento del genere nessuno se lo sarebbe aspettato, eppure eccolo là a sbuffare, manifestando l’intenzione di andare via, usando ancora una volta la Fiorentina come trampolino di lancio per ambizioni ritenute “superiori”. In campo e negli spogliatoi il malumore è evidente e si riflette sul rendimento dei calciatori. Nel calcio non esiste la controprova ma è del tutto lampante come un qualsiasi allenatore di medio livello avrebbe potuto far meglio. La giusta dimensione di questa rosa è dal 3° al 6° posto, in lotta per ogni competizione europea. Esiste ancora un allenatore capace di lavorare in silenzio, facendo fruttare al meglio l’immenso patrimonio tecnico che gli viene messo a disposizione? Esiste ancora gente seria e senza grilli per la testa? Il calcio è un mondo difficile, ingrato, scostante, approfittatore. Lo sanno fin troppo bene i Della Valle, criticati pesantemente anche da una parte minoritaria del popolo viola. L’auspicio è quello di proseguire sulla strada intrapresa, alla lunga sarà premiata e ricca di soddisfazioni. L’invito è quello a non mollare; la memoria è corta e labile ma l’amore viola è per sempre.
Alla prossima!
Lorenzo Tibone
NOTA: RuttoSport è un periodico satirico, pertanto le notizie riportate sono frutto della fantasia degli autori e vanno considerate esclusivamente una lettura ricreativa. RuttoSport non è una testata giornalistica e non aspira a diventarlo. Forza Viola e sempre Juve merda!
La Redazione
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