Milan Badelj: “Giocare a Firenze era il sogno di mio nonno”. L’eroe di guerra torna finalmente in città

badelj

Erminio Vaìa, detto “Badalì” a causa dell’intercalare usato per indicare le cose, era un buon’omo originario di un paese della campagna toscana nel Comune di Frittole. Durante il secondo conflitto mondiale fu inviato, suo malgrado, presso il fronte orientale, lasciando per sempre la famiglia e la sua amata Firenze.

Nel 1945 fu fatto prigioniero, dopo valoroso combattimento, durante la “campagna di Russia”. Approfittando di una distrazione dei sui carcerieri, Erminio riuscì a fuggire e si rifugiò nel fienile di una casa isolata abitata da una famiglia di contadini dove Dranka, splendida ragazza croata figlia del fattore, oltre al mangiare gli donò pure l’amore.

I due si sposarono e, per mascherare le proprie origini, Erminio croatizzò il soprannome in Badelj, riuscendo anche a farlo sostituire al proprio cognome. Ebbe due figli e quattro nipoti ma stravedeva per solo uno di essi, Milan.

Fin da piccolo amava viziarlo e vezzeggiarlo, soleva dirgli infatti: “Piccino mio, to’ pa’ un c’ha mai capito una segaccia nulla. Milan… che nome di merda! Poer’omo, va compreso… l’è grullo dalla nascita”. Milan cresceva sano e forte e manifestava un certo talento nel gioco del calcio. Erminio gli regalò il primo pallone, dono di suo padre Venanzio che per comprarlo dal Dreoni vendette le amate ghette d’organza. “Questo, bambino mio, sarà il tuo futuro. E se Dio vole un giorno tu giocherai nella Viola.”

Erminio Badelj ha avuto una lunga vita ed oggi, alla veneranda età di 93 anni, finalmente il suo sogno si è avverato. Grazie al nipote Milan può finalmente tornare in Italia a tifare la sua Fiorentina. Milan Badelj è infatti da oggi, ufficialmente, un giocatore della squadra viola.

Il talentuoso centrocampista croato ha già fatto sapere di voler scritto sulla maglia il soprannome italiano dell’amato nonno: Badalì. Lo stesso Erminio, visibilmente commosso, ci ha rilasciato una breve dichiarazione: ”Badalì, son 69 anni che un rimangio i’ riso co’ i’ brodo di trippa di’ Carocci”.






NOTA: RuttoSport è un periodico satirico, pertanto le notizie riportate sono frutto della fantasia degli autori e vanno considerate esclusivamente una lettura ricreativa. RuttoSport non è una testata giornalistica e non aspira a diventarlo. Forza Viola e sempre Juve merda!
La Redazione

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